Abbiamo sempre fortemente creduto che le parole abbiano un senso preciso e, leggendo le dichiarazioni di Muzzarelli e Vaccari non ci sentiamo per nulla rassicurati.
Soprattutto perché danno un chiaro segnale di continuità sulla filosofia che ha costituito le fondamenta dell'azione di questi signori rispetto ai provvedimenti post terremoto (ed ora post alluvione) e, più in generale, alla “vision” che gli stessi hanno per il futuro di questo territorio che, per sfortuna, è anche il nostro.
Il sen Vaccari dice:«Una riflessione è doverosa, dobbiamo individuare chi fa manutenzione. A me l’idea di dare un’occupazione a volontari, terzo settore, cassa integrati e carcerati non dispiace»
E perchè non pensare anche ad organizzare un evento periodico tipo: “Una domenica sull'argine con tutta la famiglia”?
Continuiamo a riservare alla cura del territorio questo ruolo marginale, poi, alla prossima catastrofe potremo sempre riparlarne.
L'assessore Muzzarelli, ormai in corsa alla poltrona di sindaco di Modena, ci gratifica di una perla sul problema dei mutui che gravano sulle case inagibili:
«Stiamo indagando sui casi sociali per cui sono disponibili tre milioni per pagare gli interessi passivi. Le banche stanno terminando il loro screening sulle abitazioni inagibili e gravate dalle rate. Gli istituti di credito sono in sofferenza, hanno mandato di valutare ogni singolo caso, ma un provvedimento complessivo di sospensione è auspicabile».
E quali sarebbero i “casi sociali”? Proviamo a definirli? Perché, magari, intanto che si perde tempo ad indagare su di essi si potrebbe dare il via al provvedimento di sospensione; poi, tutte quelle realtà che gli interessi possono accollarseli se li pagheranno in proprio mentre, per i casi sociali, al pagamento degli interessi si provvederà, poi, tramite il fondo dei tre milioni.
E poi chi è che ha “dato mandato” alle banche di valutare ogni singolo caso? E secondo quali parametri? E chi dovrebbe chiedere il provvedimento complessivo di sospensione?
Insomma: in risposta a problemi pressanti e reali solo aria fritta. Sembrano dichiarazioni fatte da qualcuno che fosse lì di passaggio e non da chi ha gestito il post terremoto fin dall'inizio.
Di Sandro Romagnoli
PS: le banche lo screening l'avevano praticamente terminato settimana scorsa (1500 /1800 casi ) ed ora che abbiamo il numero?
Da Gazzetta di Modena del 18/02/2014www.gazzettadimodena.gelocal.it
«Risarcimenti: un solo pacchetto che unisca terremoto e alluvione»
Muzzarelli e Vaccari al Governo: «I due eventi non vanno divisi altrimenti i rimborsi saranno minimiLa commissione d’inchiesta non si limiti a parlare di crollo accidentale dell’argine, vogliamo di più»
Fiscalità E ZONE FRANCHE I prestiti per tasse e contributi vengano spalmati in cinque anni Aiutiamo i centri storici con doverosi sgravi
Il fronte comune degli alluvionati italiani non sembra convincere troppo Gian Carlo Muzzarelli e il senatore Stefano Vaccari. Per ottenere il 100% dei rimborsi anche sui beni mobili (elettrodomestici, auto, arredi e macchinari) diventa necessario tenere legata l’alluvione con il terremoto. «Di alluvioni è piena l’Italia - dice il candidato sindaco - e spesso i risarcimenti sono limitati. Noi abbiamo subìto due eventi catastrofici che devono essere connessi tra loro con rimborsi al 100%. È quello che chiediamo al nuovo governo: approvare un pacchetto organico senza più i “tira e molla” dei 14 provvedimenti precedenti». La strategia allora è chiara: utilizzare i fondi del sisma per coprire anche i 400 milioni di danni stimati per la rotta del Secchia. «Ci sono i sei miliardi della Cassa Depositi e Prestiti disponibili per pagare le tasse - spiega Muzzarelli - Ecco, usiamo parte di questi o aumentiamo il fondo e lo si destini agli alluvionati. I rimborsi, poi, debbono essere restituiti in cinque anni». Intanto in commissione al Senato si lavora per prorogare la restituzione almeno di tre anni. «È quanto avevamo ottenuto a dicembre - precisa Vaccari - Ora dobbiamo lottare per vedere riconosciuto il nostro obiettivo. Ma a Roma dobbiamo fare anche un altro lavoro: mettere in sicurezza il territorio. Ecco perché bisogna sospendere il patto di stabilità per quei Comuni che investono in prevenzione. Non solo risorse, quindi, ma soprattutto premialità vere». Si lavora quindi per prevenire, ma intanto la Bassa è in ginocchio. Il timore di assistere allo scarica barile delle responsabilità si fa largo tra i cittadini, ma Muzzarelli punta i piedi. «Non mi accontento che la commissione d’inchiesta si limiti a parlare di crollo per “cause accidentali”. È meglio che tornino sull’argine a capire. Voglio sapere cosa AIpo intenda per “manutenzione eseguita”. Ci si limita al taglio dell’erba o alla copertura delle tane? Perché continuano ad arrivare segnalazioni». E se Aipo traballa e finisce sotto processo, emergono alcune idee per controllare ed intervenire sugli argini: «Una riflessione è doverosa - ammette Vaccari - dobbiamo individuare chi fa manutenzione. A me l’idea di dare un’occupazione a volontari, terzo settore, cassa integrati e carcerati non dispiace». Muzzarelli, mentre sorvola sulla proposta della Maletti di convocare un Consiglio dei Ministri nella Bassa, fa poi l’analisi dei provvedimenti ancora latitanti sul terremoto, a partire dai mutui. «Stiamo indagando sui casi sociali per cui sono disponibili tre milioni per pagare gli interessi passivi. Le banche stanno terminando il loro screening sulle abitazioni inagibili e gravate dalle rate. Gli istituti di credito sono in sofferenza, hanno mandato di valutare ogni singolo caso, ma un provvedimento complessivo di sospensione è auspicabile. Intanto siamo al 25% della ricostruzione. Mi preme evidenziare i dati per l’innovazione: 1209 imprese hanno fatto domanda di contributi, la strada per il rilancio è quella giusta. Per sostenere i centri storici si stanno inoltre valutando le zone franche urbane per le imprese con meno di cinque addetti. Per loro, nel biennio, scatterebbe un’esenzione fiscale: dobbiamo sorreggere commercio e servizi e l’idea di applicare le ZfU a Bastiglia, Bomporto e in alcune zone rosse dei paesi terremotati ci trova favorevoli». di Francesco Dondi
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