La Bassa con i terremotati va in Regione, ma il
presidente Vasco Errani non li riceve.
Ieri il governatore era disponibile solo ad un incontro a porte chiuse, senza la stampa.
Condizione rifiutata dai comitati, armati da ben 12mila firme, che alla fine hanno preferito fare una conferenza stampa fuori il palazzo.
Chiaro, visti i fatti, che non c’è dialogo e si amplia la frattura tra cittadini ed istituzione sulla difficile ricostruzione post - terremoto.
«Le persone vogliono la stampa e per far sapere la situazione di ...
che viviamo.
Non è successa una cosa normale, ma un terremoto».
Parole gridate da una signora ai messaggeri del presidente che, invano, hanno cercato una soluzione.
Niente da fare, hanno prevalso le tensioni.
Eppure era una richiesta normale, «per essere certi che le cose dette vengano poi mantenute e non siano interpretabili», la delegazione era composta da una trentina di persone, niente di fantascientifico.
Poi il governatore ha chiesto un incontro con i cronisti, nel suo ufficio, dove ha dato la sua versione dei fatti: «non hanno accettato un confronto istituzionale, ma siamo al lavoro tutti i giorni per migliorare le condizioni delle popolazioni colpite dal terremoto».
La democrazia sarà pure forma, ma incontrare sotto i riflettori della stampa, ormai si fanno pure le trattative di governo in streaming, i rappresentanti di 12mila cittadini sarebbe stato un bel segnale.
Alla fine i rappresentanti dei comitati Sisma 12 e Finale Emilia Terremotata Protesta hanno continuato per la loro strada e hanno consegnato in portineria i moduli con le firme , invece che ad Errani.
Una petizione per chiedere lo stop al pagamento dei mutui sulle case ancora inagibili e l’attivazione della fiscalità di vantaggio per le aziende.
Poi la conferenza stampa sotto il palazzo, con la sola presenza di alcuni consiglieri dell’opposizione e in particolare del centrodestra.
Neanche l’ombra di esponenti del centrosinistra, a parte Monica Donini di Rifondazione che però rappresenta una minoranza dell’assemblea.
Insomma non c’era un esponente del partito democratico che almeno poteva mediare tra le diverse posizioni.
Nella conferenza si è sottolineato che «a parole su alcuni aspetti siamo tutti d’’accordo, eppure non riusciamo a trovare un punto di partenza per rendere concreta la soluzione».
Oltre due anni a parlare delle stesse cose.
«Poi dicono che hanno risolto il problema del pagamento dei mutui alle banche per le case inagibili, ma sta per arrivare marzo e c’è chi è arrivato alla terza rata da saldare».
Non sempre alle parole corrispondono i fatti.
Errani ieri ha aperto pure alla fiscalità di vantaggio: «con una formula che tuteli in primo luogo le piccole e piccolissime imprese dei territori colpiti».
Ritiene pure «necessaria la sospensione dei mutui sulle case inagibili, così come la proroga per il pagamento delle tasse.
Temi già posti al governo precedente e che verranno ripresentati al nuovo governo che ha ottenuto la fiducia solo ieri (martedì per chi legge, ndr)».
Tutti vogliono raggiungere lo stesso capolinea, ma sono fondamentali i tempi.
Se un’azienda non si aiuta subito, muore; se arrivano i bollettini per i mutui e le tasse vuol dire che in due anni non si è riusciti a raggiungere alcuni fondamentali risultati. Gian Basilio Nieddu
Ieri il governatore era disponibile solo ad un incontro a porte chiuse, senza la stampa.
Condizione rifiutata dai comitati, armati da ben 12mila firme, che alla fine hanno preferito fare una conferenza stampa fuori il palazzo.
Chiaro, visti i fatti, che non c’è dialogo e si amplia la frattura tra cittadini ed istituzione sulla difficile ricostruzione post - terremoto.
«Le persone vogliono la stampa e per far sapere la situazione di ...
che viviamo.
Non è successa una cosa normale, ma un terremoto».
Parole gridate da una signora ai messaggeri del presidente che, invano, hanno cercato una soluzione.
Niente da fare, hanno prevalso le tensioni.
Eppure era una richiesta normale, «per essere certi che le cose dette vengano poi mantenute e non siano interpretabili», la delegazione era composta da una trentina di persone, niente di fantascientifico.
Poi il governatore ha chiesto un incontro con i cronisti, nel suo ufficio, dove ha dato la sua versione dei fatti: «non hanno accettato un confronto istituzionale, ma siamo al lavoro tutti i giorni per migliorare le condizioni delle popolazioni colpite dal terremoto».
La democrazia sarà pure forma, ma incontrare sotto i riflettori della stampa, ormai si fanno pure le trattative di governo in streaming, i rappresentanti di 12mila cittadini sarebbe stato un bel segnale.
Alla fine i rappresentanti dei comitati Sisma 12 e Finale Emilia Terremotata Protesta hanno continuato per la loro strada e hanno consegnato in portineria i moduli con le firme , invece che ad Errani.
Una petizione per chiedere lo stop al pagamento dei mutui sulle case ancora inagibili e l’attivazione della fiscalità di vantaggio per le aziende.
Poi la conferenza stampa sotto il palazzo, con la sola presenza di alcuni consiglieri dell’opposizione e in particolare del centrodestra.
Neanche l’ombra di esponenti del centrosinistra, a parte Monica Donini di Rifondazione che però rappresenta una minoranza dell’assemblea.
Insomma non c’era un esponente del partito democratico che almeno poteva mediare tra le diverse posizioni.
Nella conferenza si è sottolineato che «a parole su alcuni aspetti siamo tutti d’’accordo, eppure non riusciamo a trovare un punto di partenza per rendere concreta la soluzione».
Oltre due anni a parlare delle stesse cose.
«Poi dicono che hanno risolto il problema del pagamento dei mutui alle banche per le case inagibili, ma sta per arrivare marzo e c’è chi è arrivato alla terza rata da saldare».
Non sempre alle parole corrispondono i fatti.
Errani ieri ha aperto pure alla fiscalità di vantaggio: «con una formula che tuteli in primo luogo le piccole e piccolissime imprese dei territori colpiti».
Ritiene pure «necessaria la sospensione dei mutui sulle case inagibili, così come la proroga per il pagamento delle tasse.
Temi già posti al governo precedente e che verranno ripresentati al nuovo governo che ha ottenuto la fiducia solo ieri (martedì per chi legge, ndr)».
Tutti vogliono raggiungere lo stesso capolinea, ma sono fondamentali i tempi.
Se un’azienda non si aiuta subito, muore; se arrivano i bollettini per i mutui e le tasse vuol dire che in due anni non si è riusciti a raggiungere alcuni fondamentali risultati. Gian Basilio Nieddu
27-02-2014
Il sindaco Silvestri (San Felice) «Giusto il pressing
dei cittadini»
«Sapevamo della manifestazione e condividiamo la
richiesta dei terremotati che si sono recati oggi in Regione.
Ci sembra doveroso consentire a chi non ha la casa agibile di scegliere se pagare o meno i mutui e per la fiscalità di vantaggio è arrivato il tempo di agire».
Così Alberto Silvestri, sindaco di San Felice sul Panaro e presidente dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, espone all’agenzia Dire il suo pensiero sulla manifestazione dei comitati.
Finalmente i sindaci della Bassa, per lungo tempo riluttanti a schierarsi con i movimenti, ora appoggiano chiaramente le richieste dei manifestanti.
«Sulla possibilità di fermare i mutui sulle case ancora inagibili subito pareva che la questione fosse lasciata al buon cuore delle banche- spiega Silvestri- e anche ora la cosa sembra un pò complicata e va per le lunghe, e da qui la necessità di andare in pressing come hanno fatto oggi i comitati Sisma.12 e Finale Emilia Terremotata».
E sulla fiscalità di vantaggio «mi pare che sia giunta a maturazione questa necessità - aggiunge perentorio il sindaco, parlando anche a nome dei colleghi dei Comuni colpiti dal sisma del 2012- e che sia ora di applicarla».
I primi cittadini hanno espresso l’intenzione di «confrontarsi a breve», per «capire quali azioni vadano intraprese per ottenere l’applicazione di questa misura», visto che «le imprese hanno realmente bisogno di azioni di sostegno vero ed efficace».
Ora «bisogna agire e siamo fiduciosi che il presidente Errani con cui ne discutiamo da tempo farà il possibile per ottenere queste misure necessarie».
Parole sagge, ma che arrivano a scoppio ritardo, siamo anche sotto elezioni non dimentichiamolo, e non si capisce cosa impedisca ai sindaci di indossare la fascia tricolore e fare le giuste rivendicazioni.
Intanto è scontro tra il senatore Claudio Broglia (Pd) e i grillini accusati di aver fatto saltare la discussione urgente dell’emendamento destinato a chiedere il rinvio del pagamento dei mutui da parte delle imprese colpite dal terremoto.
Ci sembra doveroso consentire a chi non ha la casa agibile di scegliere se pagare o meno i mutui e per la fiscalità di vantaggio è arrivato il tempo di agire».
Così Alberto Silvestri, sindaco di San Felice sul Panaro e presidente dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, espone all’agenzia Dire il suo pensiero sulla manifestazione dei comitati.
Finalmente i sindaci della Bassa, per lungo tempo riluttanti a schierarsi con i movimenti, ora appoggiano chiaramente le richieste dei manifestanti.
«Sulla possibilità di fermare i mutui sulle case ancora inagibili subito pareva che la questione fosse lasciata al buon cuore delle banche- spiega Silvestri- e anche ora la cosa sembra un pò complicata e va per le lunghe, e da qui la necessità di andare in pressing come hanno fatto oggi i comitati Sisma.12 e Finale Emilia Terremotata».
E sulla fiscalità di vantaggio «mi pare che sia giunta a maturazione questa necessità - aggiunge perentorio il sindaco, parlando anche a nome dei colleghi dei Comuni colpiti dal sisma del 2012- e che sia ora di applicarla».
I primi cittadini hanno espresso l’intenzione di «confrontarsi a breve», per «capire quali azioni vadano intraprese per ottenere l’applicazione di questa misura», visto che «le imprese hanno realmente bisogno di azioni di sostegno vero ed efficace».
Ora «bisogna agire e siamo fiduciosi che il presidente Errani con cui ne discutiamo da tempo farà il possibile per ottenere queste misure necessarie».
Parole sagge, ma che arrivano a scoppio ritardo, siamo anche sotto elezioni non dimentichiamolo, e non si capisce cosa impedisca ai sindaci di indossare la fascia tricolore e fare le giuste rivendicazioni.
Intanto è scontro tra il senatore Claudio Broglia (Pd) e i grillini accusati di aver fatto saltare la discussione urgente dell’emendamento destinato a chiedere il rinvio del pagamento dei mutui da parte delle imprese colpite dal terremoto.
Gazzetta di Modena (pag.2)
Errani: «A breve un progetto per il fisco». I
cittadini: «Pagamenti in dieci anni»
«Aiuteremo le piccole imprese»
BOLOGNA Mentre qualcuno si concentra solo sul mancato
incontro con i terremotati, altri entrano nel merito della vertenza con il
presidente Errani. Mutui e fiscalità di vantaggio diventano temi d’attualità.
«Sono dispiaciuto per il mancato incontro - dice il commissario - è una
manifestazione legittima, ma sono abituato a vedere le persone, confrontarsi
anche duramente e poi riferire ai media. La sospensione dei mutui sulle case
inagibili è giusta. Ora stiamo lavorando su una norma primaria che estenda il
blocco fino alla ritrovata agibilità. Al momento quella norma manca e perciò ho
apprezzato il passo volontario di Abi a sospendere, per chi lo chiederà, le
rate. È vero che si tratta di una scelta fatta caso per caso». Il motivo della
mancata sospensione globale lo aveva lasciato intendere Luciano Vecchi (Pd)
durante l’Assemblea legislativa. Gli istituti di credito sono in sofferenza e
al di là dei tre milioni stanziati dal Governo per gli interessi passivi
maturati, la preoccupazione è la tenuta del conto capitale. Quindi il blocco
dei mutui darà la priorità ai “casi sociali”. Ma Errani fa un breve passaggio
anche sulla fiscalità di vantaggio. Martedì aveva lasciato trapelare l’ipotesi
di zone franche urbane nei centri storici alluvionati e terremotati, ora frena
sulla strategia per estendere benefici anche alle piccole imprese dei poli produttivi.
«Ci sono delle norme europee da rispettare: stiamo cercando un’ipotesi
credibile. Quando l’avremo incontreremo le associazioni imprenditoriali. Mi
preme soprattutto sostenere i commercianti, le attività dei centri storici e i
piccoli imprenditori». Per chiarezza, va ricordato che la zona franca urbana è
un’area ben delimitata dalla quale rischiano di restare estromessi i poli
produttivi. «Se questa è l’ipotesi - chiosa Massimo Nicoletti di Finale Emilia
Terremotata Protesta - non siamo d’accordo. Non ci accontentiamo delle
briciole. Se si escludono i poli industriali possiamo dire addio a migliaia di
posti di lavoro». Una piattaforma fiscale su cui lavorare la consegna Sisma.12.
«Pagamenti in dieci anni senza interessi con riduzione del 60% degli importi
dovuti - spiega Elena Busi - blocco degli studi di settore; sanatoria per gli
omessi versamenti fiscali del 2012 e 2013; restituzione in 10 anni del
finanziamento per pagare le tasse; stop all’Iva per la cessione di beni e
servizi ai terremotati; stop alle azioni di Equitalia fino al 2018;
finanziamento alle imprese anche senza merito creditizio. Dobbiamo aiutare le
aziende a ripartire altrimenti si innesca un meccanismo di non ritorno». «Ci
devono aiutare - aggiunge la finalese Daniela Bregoli- perché i centri storici
sono morti e i negozianti ormai servono solo per pagare tasse. Se non arrivano
provvedimenti immediati salteremo in tantissimi. Intanto ringrazio Antonella
Govoni e Raffaella Calzolari che mi hanno aiutato a raccogliere parte delle firme
consegnate in Regione». (fd)
In Regione 13mila firme per il blocco dei mutui e la
fiscalità di vantaggio, ma salta il confronto per la stampa indesiderata
Comitati-Errani: la tensione resta alta
«Ottenere la proroga per altri tre anni del pagamento
dei mutui per le tasse», ripete da giorni Errani. Ma seppur la prossima
scadenza sia a giugno (pagamento della rata slittata a gennaio abbinata a
quella di metà anno) tutti vogliono - giustamente - approvare il provvedimento
velocemente. Gli intenti non coincidono con i fatti e dopo la bocciatura del
presidente Grasso all’emendamento Pd i tempi si allungano ancora visto che il
disegno di legge ad hoc si è già incagliato in Senato. «Ieri dovevamo discuterlo
in commissione bilancio - scrive il senatore Broglia - chiedere i pareri delle
commissioni di merito ed in sede deliberante di commissione si sarebbe potuto
approvarlo in via definitiva al Senato e mandarlo alla Camera già oggi. Serviva
l’ok di tutti i gruppi, ma uno si è opposto». Chiaro il riferimento a M5s. «In
quelle misure ci sono solo provvedimenti per i terremotati? - replica il
deputato Ferraresi - Ovviamente no. Hanno messo ancora di tutto. I nostri
senatori hanno solo chiesto il tempo di valutare bene il testo. Questo
provvedimento avrà il nostro sì, salvo non siano rilevate altre “schifezze”.
Non disdegnamo proposte di buon senso. Il mio odg di dicembre per la
sospensione mutui sulle case che fine ha fatto?di Francesco Dondi wBOLOGNA Alle
10 in punto gli striscioni vengono srotolati e appesi all’esterno della
Regione: Sisma.12 e Finale Emilia Terremotata Protesta si sono radunati in
viale Aldo Moro per recapitare a Vasco Errani 12780 firme raccolte in tutta la
Bassa per chiedere una fiscalità di vantaggio concreta (viene diffuso un
documento di diciotto punti dettagliati) e la sospensione - erga omnes - dei
mutui per gli edifici inagibili. I manifestanti sono circa una trentina, non
doveva essere una manifestazione, ma semplicemente un presidio anche utile ad
incontrare i media nazionali, necessari a rilanciare i guai del terremoto. Ma
la presenza della stampa è stata anche il casus belli che ha fatto saltare
l’incontro tra i comitati ed il commissario. Riavvolgiamo il nastro. Come
emissario del presidente viene incaricato l’ex sindaco di Mirandola e attuale
funzionario regionale, Gigi Costi. Propone inizialmente di accompagnare una
delegazione in ufficio. Ipotesi rifiutata: «o salgono tutti o nessuno», dicono
i cittadini. Costi torna da Errani e avanza una seconda idea: tutti a
colloquio, ma con soli tre-quattro interventi in modo da non trasformare
l’appuntamento in un’assemblea infinita. La strategia piace se non fosse che i
terremotati vorrebbero con loro anche i giornalisti. La trattativa si rompe su
questo punto e mentre Costi se ne va c’è chi urla “Vergogna”. Da lontano l’ex
sindaco non le manda a dire. L’incontro salta definitivamente, i comitati
restano nel piazzale esterno mentre si confrontano con tre consiglieri
regionali: Mauro Manfredini (Lega Nord), Andrea De Franceschi (M5s) e Monica
Donnini (Fds). E intanto organizzano un’improvvisata conferenza stampa. «Sono
stata nella mia banca - spiega Chiara Ferriani - per chiedere la sospensione
del mutuo. Ho parlato a nome di Sisma.12, ma dopo una settimana di tempo non ho
ottenuto risposta. E allora sono tornata. Erano disposti a sospendermelo anche
perché ho già presentato il Mude e depositato il primo stato di avanzamento
lavori, ma pure loro, dopo aver parlato con Abi, mi hanno confermato che le
sospensioni sono discrezionali. Ho quindi rifiutato il blocco: o tutti o
nessuno». Poco prima di mezzogiorno la delegazione di terremotati scioglie il
presidio non prima però di essere entrata nel palazzo della Regione e aver
protocollato, al quindicesimo piano, le quasi 13mila firme. @francescodondi
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