“PILLOLE” IN TEMA DI FISCALITA’ DI VANTAGGIO
Nei giorni scorsi avevamo voluto ricordare le nostre
proposte, ormai vecchie di un anno e che avevano raccolto il consenso di 12.000
firmatari, su come poter supportare il territorio del cratere dal punto di
vista della fiscalità e farlo ripartire più velocemente possibile. In questi 12
mesi si sono avuti una serie di accadimenti che, lungi dal migliorare la
situazione economica, l'hanno resa ancora più complessa e precaria per cui
giocoforza abbiamo attuato alcuni ritocchi che, qui di seguito, presentiamo.
Abbiamo scelto di continuare con delle proposte di esenzioni
ed agevolazioni mirate e limitate nel tempo in quanto la stessa normativa
comunitaria individua come possibile l'adozione di politiche fiscali di
vantaggio per aree a profonda crisi sociale, che oltretutto derivino da una più
ampia crisi industriale ed economica e questa è esattamente la situazione in
cui si ritrova il cratere sismico dell’Emilia Romagna.
Allo stesso tempo abbiamo scelto di non inserirci in una
diatriba tra “no tax area” e “zona franca urbana” in quanto, entrambe le
proposte, ci sembrano più destinate ad una sterile polemica preelettorale
piuttosto che ad un confronto ed una soluzione concreta del problema; questo in
quanto, mentre la “no tax area” rischia di scontrarsi con le limitazioni imposte
dalla Comunità Europea per quanto riguarda le alterazioni al libero mercato, la
zona franca urbana, date le caratteristiche del territorio di eventuale
applicazione, ci sembra essere largamente insufficiente allo scopo dichiarato.
Nello
specifico Sisma.12 richiede:
1 ) il pagamento in 10
anni, con rate mensili, senza interessi né sanzioni, dei debiti fiscali e
contributivi relativi ai periodi di imposta 2012 - 2013 – 2014 – 2015 con
contestuale riduzione del 60% degli importi dovuti ( analogamente a quanto
concesso per il terremoto dell’Abruzzo );
2) relativamente ai
versamenti fiscali e contributivi già eseguiti per i periodi di imposta 2012 e
2013, il riconoscimento di un credito di imposta nella misura del 60% degli
importi versati con possibilità di utilizzo immediato in compensazione senza
obblighi burocratici quali l’apposizione del visto di conformità;
3) la concessione di una
sanatoria, senza interessi né sanzioni, per gli omessi versamenti fiscali e
contributivi relativamente ai periodi di imposta 2012-2013 con possibilità di
pagamento in 10 anni, con rate mensili, e contestuale riduzione del 60% degli
importi dovuti;
4) la restituzione in 10
anni, con rate mensili, degli importi di cui al “finanziamento tasse” e
contestuale riduzione del 60% degli importi dovuti;
5) considerato che nel
periodo emergenziale ( 20 maggio – 31 dicembre 2012 ) si sono succedute
disposizioni di legge non chiare, spesso senza le necessarie linee
interpretative, causando comportamenti difformi fra i contribuenti che
possono aver omesso e/o ritardato adempimenti previsti dalle norme tributarie,
previdenziali e/o assicurative ai fini degli infortuni sul lavoro, si chiede la
non sanzionabilità delle eventuali omissioni, né tanto meno l’aggravio di interessi
e/o compensi per EQUITALIA;
6) l’erogazione dei
contributi pubblici, anche relativi alla ricostruzione, prescindendo dalla
regolarità contributiva e dai vincoli europei / AGEA del soggetto richiedente
con possibilità, eventuale, di compensare ( anche ratealmente ) gli importi
spettanti a titolo di contributo con la propria posizione debitoria;
7) la non applicabilità dell'IVA
per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuati nei confronti
dei soggetti terremotati. Nello specifico, l’applicazione del meccanismo del
“reverse charge” ( inversione contabile ) per le cessioni di beni e le
prestazioni di servizi nei confronti delle imprese/professionisti residenti e/o
operanti nel cratere sismico: in questo modo si ovvierebbe in primis alla carenza
di liquidità dei soggetti di cui sopra ( l’Iva non è mai finanziata dagli
istituti di credito ) ed eviterebbe ai medesimi di dover ricorrere alla
richiesta di rimborso Iva il quale, oltre ad avere tempi biblici, spesso è
causa di pesanti accertamenti fiscali;
8) relativamente alle richieste
di rimborso di crediti Iva generati dai costi sostenuti da
imprese/professionisti per le delocalizzazioni, sia provvisorie che definitive,
effettuate all'interno dell'area del cratere prevedere l'individuazione di una
causale specifica per il diritto al rimborso oltre quelle già previste per
legge ed erogazione del rimborsi in tempi molto ristretti ( massimo due – tre
mesi ) senza obbligo di prestare garanzia fidejussoria;
9) la sospensione delle
azioni esecutive di Equitalia fino a tutto il 31 dicembre 2018 e
successiva possibilità di rateizzazione senza interessi e sanzioni;
10) l’inapplicabilità
degli studi di settore per i periodi di imposta dal 2012 al 2015 individuando
un codice specifico di inapplicabilità, analogamente a quanto avvenuto per il
terremoto dell’Abruzzo. Questo onde evitare che la discrezionalità degli uffici
nel valutare la sussistenza di motivi di esclusione dall’applicazione degli
studi di settore possa causare possibili disparità di trattamento fra
contribuenti danneggiati dal sisma 2012 e dall'alluvione 2014;
11) visto il deprezzamento subito
dagli edifici siti nell’area del cratere sismico si ritiene opportuno un
provvedimento legislativo che preveda una riduzione proporzionale delle rendite
e quindi, di conseguenza, anche dei valori catastali;
12) onde evitare
disparità di trattamento fra contribuenti analogamente privati della
possibilità di usufruire degli edifici dichiarati inagibili, l’estensione
dell’esenzione da IMU ed imposte sul reddito anche agli edifici dichiarati
inagibili in categoria F e contestuale restituzione degli importi già versati;
13) la sospensione di
legge dei mutui sugli immobili, sia privati che produttivi, ancora inagibili.
Per i restanti, revisione dei tempi di rimborso dei mutui contratti con rate
adeguate all’effettiva capacità finanziaria del terremotato.
14) chi ha completato i lavori di
riparazione dei danni provocati dal sisma prima di presentare la domanda di
contributo può aver inizialmente usufruito delle detrazioni previste per le
ristrutturazioni edilizie e quindi una volta ottenuto il contributo si
troverebbe in tutto od in parte ad averne usufruito indebitamente. Introduzione
quindi di una norma che consenta la restituzione dell’eccedenza senza sanzioni
e/o interessi.
15) l’introduzione di
adeguate misure di finanziamento alle imprese, svincolate dal merito
creditizio, affinché possano recuperare nel tempo la piena capacità produttiva,
con utilizzo di garanzie pubbliche tramite gli Istituti di Mediocredito Centrale
16) per i finanziamenti
agricoli provinciali (piano di sviluppo rurale) prevedere che vengano emessi a
fondo perduto eliminando il concetto di anticipo/quietanza;
17) applicazione
dell'aliquota ridotta del 15% in luogo di quella ordinaria del 23% per tutte le
anticipazioni di Tfr qualunque sia la loro forma di erogazione (art.11 comma 4
del D.L. n.74/2012 convertito nella Legge 213/2012 );
18) l’adozione di
adeguate e durevoli misure di sostegno al reddito non solo per i lavoratori
dipendenti ma anche per agricoltori, imprese, artigiani, commercianti e liberi
professionisti che abbiano dovuto sospendere/cessare la propria attività a
seguito del sisma/alluvione.
Tutte le agevolazioni di
cui sopra non solo non sono impossibili da ottenere, ma sono DOVUTE ad un
territorio che lentamente si sta spegnendo a causa della cecità ed ottusità di
chi dichiara che l’emergenza è oramai superata senza però ascoltare la voce di
chi nel cratere sismico vive e lavora.
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