martedì 25 giugno 2013

LA RICOSTRUZIONE CHE VOGLIAMO




Il tempo passa e, se anche la ricostruzione continua ad essere praticamente al palo, abbiamo deciso di imprimere una piccola accelerazione estiva all'attività del Comitato.
  



Da questo fine settimana, per quattro settimane consecutive, promuoveremo degli incontri all'aperto per affrontare i sempre nuovi balzelli che ci vengono proposti e che ci complicano il quotidiano sopravvivere: i CAS che non vengono rinnovati, il 100% che continua a non essere tale, opere di ristrutturazione non ammesse a contributo e, per chi è riuscito ad arrivarci, un bel contratto di finanziamento al posto dell'indennizzo a fondo perduto.


E andremo ad esaminare quanto siano risultate veritiere, alla luce dei fatti, le promesse del Presidente Errani e dal Premier Letta in merito al miracoloso DL 43 che avrebbe dovuto contenere i rimedi a tutti i problemi di noi terremotati e che , invece...
 
 Ma non è solo questo.



É ora di cominciare a ragionare su come ricostruire non solo la nostra casa ma anche i nostri paesi, cercare di fare in modo che la ricostruzione, quando partirà, diventi un volano per l'economia locale e non un affare per i soliti noti soltanto, e provare a far sì che, quando sarà completata, lasci dietro di se un territorio migliore di come era prima.

Saremo in piazza a  Novi il 30 Giugno, a Bondeno il 5 Luglio, a Crevalcore il 13 Luglio e a Mirandola il 20 Luglio.
(daremo di volta in volta luogo ed orario precisi)




E poiché non si può vivere solo di arrabbiature abbiamo pensato di proporre, di volta in volta, un momento più “free” a sorpresa.





Stay tuned.
 

lunedì 24 giugno 2013

UNA ENORME OCCASIONE SPRECATA



Il Terremoto è stato un disastro enorme, ha lasciato molti danni agli edifici e ha colpito ognuno di noi nella nostra vita, inutile dirlo; ma dal fondo si risale, si riparte rimboccandoci le maniche e cercando di trasformare un evento così tragico in una nuova opportunità.

Un esempio lo si è avuto in Umbria e nelle Marche dove grazie ai contributi si è ricostruito in un modo diverso, nuovo che ha dato uno slancio, anche economico, a tutto il territorio mentre invece qua in Emilia si cerca di raschiare il fondo del barile e ognuno si arrangia come può pur di farsi bastare i soldi della cambiale Errani.
In campagna elettorale veniamo bombardati da termini come eco, bioedilizia, green economy o risparmio energetico, ma poi, alla prova dei fatti, tutte queste rimangono solo parole in quanto manca il coraggio di osare e la volontà di cambiare perché l’unica parola che sembra trasformarsi in realtà è “risparmiare”.
Con queste ordinanze è impossibile ripensare la nostra abitazione con sistemi moderni che darebbero beneficio a tutto il territorio e, a meno ché non si tirino fuori i soldi, bisogna usare gli stessi materiali che si usavano 50, 100 o 200 anni fa perché semplicemente costano meno.
E così i tecnici si scervellano per trovare la soluzione che ti faccia stare dentro ai parametri regionali, togliendo qualche particolare o usando materiali più scadenti, tanto da sembrare maghi più che professionisti preparati.
E lo stesso discorso si ripete pure per l’antisismica, caratteristica essenziale per le inagibilità di classe E, che aumenta del 10%-20% il costo dei lavori ed allora “l’ultima moda” che imperversa per il cratere è cercare di farsi passare in classe B o C in modo da non essere vincolati a certi parametri.
Che equivale ad un territorio chiaramente sismico ricostruito in maniera vecchia e non sicura ma in questo modo a Roma avranno risparmiato qualche soldo e al terremotato, che ha sempre la calcolatrice in mano, non rimarrà altra soluzione che dormire in edifici non sicuri.

Una enorme opportunità, dopo il disastro, che stiamo buttando via per cecità, per uno scellerato atteggiamento che continua a difendere sempre certi interessi trincerandosi dietro alla solita frase “eh, ma non ci sono i soldi” quando per trovare i soldi basterebbe avere la volontà di farlo riducendo un qualche spreco o abbandonando progetti inutili o non prioritari. E mentre i cittadini dal basso si informano e si immaginano paesi rinnovati,  la politica ci ripropone sempre e solo un unico modello di ……………. sviluppo.

venerdì 21 giugno 2013

NON PRESENTI IL MUDE............... NIENTE C.A.S.






In attesa di capire meglio l’interpretazione che ogni Comune darà sulla presentazione dei documenti per prorogare il CAS ci limitiamo a fare alcune osservazioni. 

…………….ci risiamo, una montagna di carte e di burocrazia per prorogare il CONTRIBUTO DI AUTONOMA SISTEMAZIONE che oltre a far risparmiare soldi alla Regione, rispetto alla scelta dei MAP,  rappresenta spesso l’unica forma di sostentamento (o comunque un aiuto) per molte persone che hanno perso il lavoro o che versano in gravi difficoltà economiche. 
Che la parola d’ordine sia “risparmiare” l’avevamo capito da un pezzo ormai,  ed, in effetti, in molti stanno pensando di rinunciare al CAS perché spaventati dalla (solita) burocrazia o perché non posseggono qualche documento che, a volte, non è neppure pertinente con la richiesta medesima 
….… questo il sentimento condiviso che emerge con forza dalle ultime assemblee fatte!
 Lo stesso copione lo stiamo vedendo con la “cambiale Errani”;  chi se lo può permettere ricostruisce a sue spese, magari approfittando degli sgravi per le ristrutturazioni,  spaventato dalle “tonnellate” di carte da compilare e assolutamente indifeso di fronte alle mille implicazioni celate in questo carteggio infinito.
Tra le tante richieste, si chiede la data di inizio e fine lavori…………… perché? Allora inevitabilmente aumentano le domande che ci poniamo;  detto che per ora ogni Comune sta prendendo strade diverse, l'aver inserito questa richiesta nella domanda per il contributo di autonoma sistemazione ci fa pensare di fatto ad un ricatto nei confronti dei terremotati. I numeri delle pratiche presentate sono bassissimi, quelli dei soldi erogati (appena 180 milioni di Euro su un danno stimato di oltre 10 miliardi) confermano la nostra idea di una ricostruzione fantasma……. 
 
Che siano giochetti per far aumentare le statistiche da presentare ai giornali?

Sarebbe meglio se le istituzioni cercassero di capire le vere ragioni del perché in tanti hanno paura a  presentare le domande ed agire di conseguenza modificando l’impianto normativo. ………...
Ma poi ci tornano in mente le parole di chi in Regione, solo pochi mesi fa,  addossava alla pigrizia dei terremotati il numero irrisorio di domante presentate nonostante la loro macchina perfetta………

Col tempo e da tempo abbiamo dimostrato che questa macchina tanto perfetta forse non lo è e che di problemi ne presenta tanti, troppi!

giovedì 20 giugno 2013

SISMA TOUR "LA RICOSTRUZIONE FANTASMA" FA TAPPA A MIRANDOLA


CI TROVIAMO DOMANI SERA ORE 20.30  INIZIO LAVORI ORE 21.00  

Per discutere di ricostruzione, cambiali Errani, proroga CAS. 
Presenteremo inoltre le future iniziative che abbiamo messo in pista………………ci sarà anche il banchetto raccolta firme