La manifestazione di sabato 24
Novembre a Mirandola ha visto la partecipazione di tantissimi cittadini/e che
hanno deciso di scendere in strada, a 6 mesi dal sisma, per rivendicare i
propri diritti e per accendere i riflettori sulla ricostruzione che ancora
sembra un miraggio.
Ci riteniamo molto soddisfatti
della mobilitazione sia per quanto riguarda la partecipazione sia per i
contenuti espressi da quel corteo; un lavoro di costruzione lungo alcuni mesi
che ci ha visto girare per molti comuni del cratere per soddisfare il bisogno
dei cittadini di essere informati sulle tante ombre del post-sisma.
A fronte della grande
partecipazione di cittadini il dato c'è stata la totale assenza delle Istituzioni, che hanno deciso di non prendere parte alla manifestazione. In particolare
ci vogliamo soffermare sulla mancata presenza dei sindaci, in quanto riteniamo
grave che in piazza ci fossero i terremotati ma non i loro rappresentanti che
hanno perso un’ottima occasione per riavvicinarsi al territorio dopo mesi che hanno
marcato, con le dovute differenze, un progressivo allontanamento delle
Istituzioni dai problemi reali che si vivono nel cratere. Poi ci ha lasciato
ulteriormente esterrefatti la volontà di non rilasciare dichiarazioni sulla
manifestazione, facendo finta che nulla sia accaduto, proseguendo quindi con
quel clima di silenzio mediatico che ha purtroppo caratterizzato questi mesi.
Credevamo che, dopo la conferenza
stampa congiunta di venerdì 23 Novembre in cui, per la prima volta, i nostri rappresentati hanno ufficialmente
messo in discussione gli ordini governativi, la naturale conseguenza fosse la
loro partecipazione al corteo per dimostrare la vicinanza alla propria gente.
Certo, la conferenza stampa dei Sindaci ci ha lasciato un po’ perplessi sia per
le rivendicazioni espresse che riteniamo decisamente parziali (soprattutto la
non-richiesta del 100%) sia per il fatto
che la conclusione sia stata l'auspicio dell'accoglimento di emendamenti
migliorativi al senato. Insomma, non
vorremmo dover leggere questa operazione come un tentativo di
ammorbidire il malcontento che si vive nella bassa, anche in ottica elettorale.
Chi invece ha preso parola è
stato il Commissario Errani (tramite le interviste di questi giorni) che ha
elogiato il proprio operato e, di fatto, sposato la linea del Governo. In
particolare riteniamo inaccettabile il ragionamento per cui dovremmo
accontentarci dell’80% del rimborso in quanto ottimo risultato, in tempo di
crisi; risultato che rende impossibile
per molti accedere alla ricostruzione in quanto non in grado di anticipare quel
teorico 20% rimanente.
Purtroppo in questo territorio,
già colpito duramente dalla crisi, tantissime famiglie hanno dovuto sostenere
spese molto alte per la fase di emergenza e molti altri hanno visto il loro reddito
ridursi fino a scomparire a causa della perdita del lavoro; e allora ci
sorprende che il Commissario non abbia valutato questo problema. Perché crisi o
non crisi non si può valutare una vittoria il fatto di essere i primi cittadini
italiani ad ottenere un trattamento da parte dello Stato di netto inferiore
alle precedenti catastrofi naturali.
Ma poi ci ha lasciato molto
perplessi l’elogio fatto al lavoro della Regione perché, al di là
dell’atteggiamento del Governo, sono tantissime le criticità sulle ordinanze
scritte e firmate dal Commissario stesso.
Ci permettiamo di sollevare
alcune delle problematiche man mano emerse:
·
Il fallimento delle politiche abitative a
partire dalla mancate erogazione dei CAS fino ad arrivare al mancato
reperimento delle case sfitte, tanto sbandierato a Giugno. In particolare: a Mirandola non si è riusciti
nemmeno ad utilizzare completamente il patrimonio ACER, lasciando parecchi
appartamenti vuoti.
·
L’eccessiva burocrazia (altro che “tagliare i
passaggi amministrativi”) che rende impossibile, o quasi, la compilazione della
modulistica per accedere ai contributi
·
Il rimborso tramite credito d’imposta che taglia
completamente fuori chi un reddito non l’ha più e che comunque solo in
pochissimi casi può coprire l’effettivo costo delle ristrutturazioni
·
Il tariffario regionale stilato molto al ribasso
(e su questo tutti i tecnici si trovano concordi) che porta il reale rimborso a
circa il 50%, percentuale, che crolla nel caso di casolari di campagna di ampia
metratura.
Su queste criticità,
comunque parziali e di diretta responsabilità della regione, chiediamo ad
Errani di venire nel cratere per chiarire questi punti in una assemblea
pubblica con i cittadini. Perché se da un lato ci dispiace moltissimo che il
Commissario venga nella bassa esclusivamente per tagliare dei nastri d’altra
parte riteniamo opportuno avere delle risposte alle problematiche reali che
viviamo quotidianamente.
Poiché,
infine, riteniamo sia importante dare una dimostrazione di sostanziale unità di
intenti tra cittadini ed Amministrazioni comunali, il Comitato Sisma.12 e il
Comitato Popolare Mirandolese per la ricostruzione parteciperanno venerdì 30 alla
fiaccolata organizzata dal Comune di San
Possidonio.
Comitato Popolare Mirandolese link
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