Poniamo questa domanda in maniera pacata e sincera a tutti gli abitanti della bassa, quel territorio martoriato da disastri naturali (più o meno prevedibili) e annichilito dalla politica e dalla burocrazia e che sta lentamente (ma neanche troppo) morendo; e d'altra parte pare che tra i cittadini non vi sia alcun momento d'orgoglio o di sollevazione, dove l'incazzatura rimane dentro i bar e dove quella immensa solidarietà mostrata in questi anni si sia persa.
Nel 2012 abbiamo subito un terremoto, la distruzione è stata palese a tutti ma, come molti dicono, la vera catastrofe è venuta dopo con quel processo chiamato Ricostruzione. un percosrso ad ostacoli dove solo pochi fortunati riescono a rientrare nelle proprie case, dove pochissimi ricostruiscono con criteri che rendano sicure le case, dove tanti hanno abbandonato l'idea di ricostruire e tanti altri hanno serissimi problemi a completare le pratiche. Tutto ciò sembra un controsenso: i soldi dicono esserci, la volontà di rientrare in casa pure ma purtroppo tutto si incaglia nella burocrazia che non è una entità astratta caduta dal cielo (come qualcuno vorrebbe farci credere) ma un sistema di norme che nei fatti ci stanno togliendo un diritto: la nostra casa. eh già perchè questo è un diritto, mettiamocelo bene in testa, dopo aver subito un disastro di quella portata abbiamo il diritto di tornare a fare la nostra vita, di ricostruire i nostri paesi, di avere uno Stato che ci aiuti, che restituisca almeno in parte ciò che dal dopoguerra ad oggi abbiamo dato.
E mentre questi ci negano il futuro hanno pure la faccia tosta di affermare di continuo che tutto va bene, che la ricostruzione è decollata e così via perchè ormai la campagna elettorale la si fa tutti i giorni, perchè prendere i voti equivale a mantenere il potere; quel potere che dovrebbe essere usato a favore dei cittadini tutti e non contro per seguire vincoli di bilancio o chissà quale altro diktat o interesse.
Ma poi a Gennaio di quest'anno è arrivato l'alluvione.. diciamo arrivato perchè sembra che anche in questo caso sia stato un Dio a noi sconosciuto a mandarci quest'ennesima disgrazia. Invece no, ricordiamocelo bene, quel giorno è crollato un argine per la scarsa (o assente) manutenzione ma nessuno si è preso una minima responsabilità. Tutti sono ancora comodamente a sedere sulle loro poltrone tirando fuori la solita litania della solidarietà e del "durante l'emergenza ci siamo comportati bene" come se tutto ciò gli esentasse dagli errori e le negligenze commesse in passato. Sono passati mesi, le persone (ancora una volta) si sono tirati su le maniche e hanno pulito, ricostruito e ricomprato ciò che era stato distrutto ma nel frattempo ancora deve uscire il decreto che determinerà il nostro futuro.. Tre mesi e nulla si è mosso, leggiamo quotidianamente gli appelli alla calma e alla pazienza da parte delle istituzioni, tutti parlano con questo o quell'altro politico ma nulla si muove; e se i presuopposti sono questi nulla di buono ci dobbiamo attendere sul fronte dei rimborsi.
E poi la faccenda del rapporto ICHESE nel quale non vogliamo entrare nel merito (anche perchè non ne abbiamo la competenza) ma che ci racconta diverse verità su come veniamo mal-trattati da chi ci governa. Se non fosse stata una rivista straniera a tirarne fuori i contenuti probabilmente quel rapporto sarebbe ancora in qualche cassetto e il presidente Errani ci dice che ciò è avvenuto per non darci ulteriori preoccupazioni (grazie Errani). ma poi al momento di dire BASTA alle trivellazioni si opta per la sospensione, perchè una porta va tenuta aperta, perchè il principio di precauzione si scontra con gli interessi economici che ci stanno dietro: gli unici interessi a cui nessuno importa sono i nostri..
E allora lo torniamo a chiedere (e vi invitiamo a rispondere) cos'altro deve succedere perchè gli emiliani riscoprano quei valori che hanno permesso di scacciare un esercito forte e ben organizzato come quello nazista?
Altrimenti, ci dispiace dirlo, hanno ragione loro con i loro comizi ed i loro interessi perchè se il popolo subisce in silenzio il potere ovviamente proseguirà sulla sua strada e noi non avremo nessun motivo per lamentarci perchè la responsabilità di tutto ciò che ci sta succedendo intorno è nostra che taciamo, non ci ribelliamo chiusi nei nelle nostre paure..
a voi la scelta!
E mentre questi ci negano il futuro hanno pure la faccia tosta di affermare di continuo che tutto va bene, che la ricostruzione è decollata e così via perchè ormai la campagna elettorale la si fa tutti i giorni, perchè prendere i voti equivale a mantenere il potere; quel potere che dovrebbe essere usato a favore dei cittadini tutti e non contro per seguire vincoli di bilancio o chissà quale altro diktat o interesse.
Ma poi a Gennaio di quest'anno è arrivato l'alluvione.. diciamo arrivato perchè sembra che anche in questo caso sia stato un Dio a noi sconosciuto a mandarci quest'ennesima disgrazia. Invece no, ricordiamocelo bene, quel giorno è crollato un argine per la scarsa (o assente) manutenzione ma nessuno si è preso una minima responsabilità. Tutti sono ancora comodamente a sedere sulle loro poltrone tirando fuori la solita litania della solidarietà e del "durante l'emergenza ci siamo comportati bene" come se tutto ciò gli esentasse dagli errori e le negligenze commesse in passato. Sono passati mesi, le persone (ancora una volta) si sono tirati su le maniche e hanno pulito, ricostruito e ricomprato ciò che era stato distrutto ma nel frattempo ancora deve uscire il decreto che determinerà il nostro futuro.. Tre mesi e nulla si è mosso, leggiamo quotidianamente gli appelli alla calma e alla pazienza da parte delle istituzioni, tutti parlano con questo o quell'altro politico ma nulla si muove; e se i presuopposti sono questi nulla di buono ci dobbiamo attendere sul fronte dei rimborsi.
E poi la faccenda del rapporto ICHESE nel quale non vogliamo entrare nel merito (anche perchè non ne abbiamo la competenza) ma che ci racconta diverse verità su come veniamo mal-trattati da chi ci governa. Se non fosse stata una rivista straniera a tirarne fuori i contenuti probabilmente quel rapporto sarebbe ancora in qualche cassetto e il presidente Errani ci dice che ciò è avvenuto per non darci ulteriori preoccupazioni (grazie Errani). ma poi al momento di dire BASTA alle trivellazioni si opta per la sospensione, perchè una porta va tenuta aperta, perchè il principio di precauzione si scontra con gli interessi economici che ci stanno dietro: gli unici interessi a cui nessuno importa sono i nostri..
E allora lo torniamo a chiedere (e vi invitiamo a rispondere) cos'altro deve succedere perchè gli emiliani riscoprano quei valori che hanno permesso di scacciare un esercito forte e ben organizzato come quello nazista?
Altrimenti, ci dispiace dirlo, hanno ragione loro con i loro comizi ed i loro interessi perchè se il popolo subisce in silenzio il potere ovviamente proseguirà sulla sua strada e noi non avremo nessun motivo per lamentarci perchè la responsabilità di tutto ciò che ci sta succedendo intorno è nostra che taciamo, non ci ribelliamo chiusi nei nelle nostre paure..
a voi la scelta!
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