sabato 14 settembre 2013

IL C.A.S, talvolta un diritto negato



Il C.A.S. uno dei tanti acronimi che chi è terremotato conosce benissimo, per esteso Contributo di Autonoma Sistemazione.
Incomincio così a parlarne perchè dentro la sua definizione c’è tutto il suo reale e unico significato: se le tua sistemazione abitativa viene a mancare per via di un evento naturale, in questo caso un terremoto, lo stato, cioè la tua collettività, ti viene in soccorso dandoti un Contributo, col quale tu Autonomamente trovi una Sistemazione temporanea fino al ripristino della tua abitazione.
In uno stato di diritto questo non è elemosina ma è scontato e gli unici requisiti necessari dovrebbero essere:
1- Che il luogo dove tu vivevi è tuttora inagibile.
2- Che non ricevi altra  forma di contributo per tua sistemazione.

PER INCISO L'ALTERNATIVA AL C.A.S. ERANO I M.A.P., FARSI COSTRUIRE UN MODULO ABITATIVO PROVVISORIO A  COSTI PROCAPITI NETTAMENTI SUPERIORI E con COSTI SOCIALI ALTISSIMI.

Lo stato di diritto non guarda in faccia (ne in tasca ai suoi cittadini), è laico nel senso più profondo, non fa morali, ed è quantomeno consapevole che, le contraddizioni che si vengono a creare sono insite al sistema stesso. 
Tutto questo avviene in uno stato di diritto, in Italia invece, si trascina attraverso migliaia di regolamenti e regolette, l'intera popolazione con un piede fuori dalla legalità, la si ricatta e gli si negano i diritti.
Ancora una volta i funzionari, dai grossi stipendi e senza rispondere a nessun cittadino, trasformano un diritto in una trattativa, in una forma di controllo. 
Cosa controllano però? ..............................................  forse dove e a chi vanno i soldi.

A SECONDA DEI COMUNI DAL 30%  AL 50% DEI TERREMOTATI 
HA PERSO O RINUNCIATO AL C.A.S.
BASTA CON I RICATTI I SOLDI CI SONO E SONO PER I TERREMOTATI

Nella teoria della livella di Toto quando si moriva gli uomini diventavano uguali ma noi non siamo morti siamo solo terremotati.

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