Egr. Sig Prefetto
Modena, 15 Dicembre 2012
Come Comitato di cittadini terremotati, residenti nella Provincia di
Modena, Le richiediamo
formalmente un incontro per sottoporLe, in qualità di massimo
rappresentante del Governo sul territorio, una serie esemplificativa, anche se
non esaustiva, di problematiche che ostacolano l’auspicato ritorno alla
normalità nelle zone colpite dal sisma di maggio, e rischiano di rendere iniqua
la ricostruzione escludendo dai rimborsi proprio i cittadini meno abbienti.
- Riteniamo che per la ricostruzione post-terremoto dell’Emilia sia stato ignorato l’art.3 della Costituzione e leso il diritto di avere, pure in questo caso, l’indennizzo per la ricostruzione al 100%, includendo anche i danni alle abitazioni di classe A “agibile” come per ogni altro terremoto precedente al nostro
Diritti fondamentali - Art 3 Costituzione Italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
- Che fine hanno fatto le promesse di Gabrielli e di Errari di avere una burocrazia snella per agevolare le pratiche per la ricostruzione? Al 10/10 pubblicate 89 (ottantanove) ordinanze. “il nostro compito è una burocrazia snella per garantire subito la ripresa”. A dirlo, in un’intervista all’Unità, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che evidenzia una seconda necessità ai fini della ripartenza: i soldi. "Lo vogliamo fare presto e con ordine - ha aggiunto Errani - fissando priorità assieme ai sindaci, ai cittadini, rispettando le regole, ma senza burocrazia, in una situazione così straordinaria".
3. Tasse: in questo ambito
ci siamo trovati a confrontarci:
o
Con una proroga
insufficiente,
o
Con delle “agevolazioni”
per il pagamento al 17 di dicembre per le quali i requisiti richiesti per accedere
ai finanziamenti erano tali da far si che appena un migliaio degli aventi diritto
ne abbia fatto richiesta,
o
Con delle incertezze sulla esenzione dall’IMU
per i cittadini terremotati,
o
Con buste paga
prossime allo zero perché il rimborso dei contributi sarà in soluzione unica, anziché
come per i tributi per i quali viene applicata la dilazione al 5° dello
stipendio
o
Con una immotivata resistenza alla istituzione
di una NO Tax area, per un ragionevole periodo di tempo, come da più parti
richiesto.
4 Le modalità di
erogazione del contributo che di fatto vincolano il terremotato ad anticipare il
20% e il problema dell’utilizzo del credito d’imposta in assenza di una
normativa scritta che sancisca il trasferimento dello stesso, dal cittadino
avente diritto, alla banca
5 C.A.S: permangono gravissimi
ritardi nell’erogazione del contributo per l’autonoma
sistemazione che di
fatto hanno messo in serie difficoltà persone/famiglie già fortemente provate dal
terremoto. Al 10/12 risultava completamente erogato solo il 1° CAS (quello a
carico della Protezione Civile Nazionale) che copriva i mesi di giugno e luglio.
Ingannevole aver concesso due mesi del 2° CAS agli sfollati dei campi ufficiali
per “spingerli” a optare per l’autonoma sistemazione una volta decise le
chiusure ufficiali dei campi medesimi. Ad oggi si ha notizia che in qualche
comune è iniziata l’erogazione dei contributi per i soli mesi di agosto e
settembre.
6
La mancata
requisizione degli alloggi sfitti per garantire a tutti i terremotati un tetto:
ad oggi risultano 1500 sfollati “ufficiali” ancora sistemati in alloggio
provvisori; i più fortunati in camper e roulotte. Un caso su tutti; Mirandola e
i suoi 1000 appartamenti sfitti
7
L’alloggiamento in
alberghi fino a 120 - 150 Km di distanza dal paese di residenza che oltre ad
aver causato enormi disagi alle famiglie ha comportato dei costi di gran lunga
superiore alla sistemazione seppur provvisoria in appartamenti sfitti nei
comuni di residenza e/o zone limitrofe. Di fatto abbandonando a se stesso chi,
per motivi di lavoro, non poteva trasferirsi e disgregando famiglie già
fortemente provate dal terremoto e dalle sue drammatiche conseguenze sul piano psicologico,
oltre che materiale
Entrando nello specifico delle normative regolanti la
ricostruzione vogliamo far rilevare:
8
La perdita del
diritto al contributo per la ricostruzione per inadempienza di terzi (il
tecnico) mette in evidenza due questioni:
- la responsabilità ‘esagerata’ che grava sui tecnici con l’inevitabile allungamento dei tempi nella preparazione dei progetti e la grandissima incertezza dovute al numero spropositato di ordinanze a modifica o integrazione di ordinanze precedenti (ad esempio l’ordinanza N 86 sulle E pesanti, nell’art. 15 riprende l’art 4 dell’ordinanza Nr 29)
- b. incostituzionalità, perchè priva l’avente diritto del diritto stesso per causa terza
9. L’adeguamento
sismico insufficiente o assente nonostante l’elevato grado di rischio sismico del
territorio del c.d. Cratere emiliano a seguito gli eventi del 20 e 29 di maggio
- Abitazioni A = nessun adeguamento sismico previsto
- b. Abitazioni B e C = adeguamento sismico accettato nel progetto di ristrutturazione fino al max del 40% (vedi punto 15 ordinanza Nr 86)
All’art. 4 comma 7
lettera f dell’Ordinanza n. 29/2012 e s.m.i. dopo le parole “determinati ai
sensi dell’art. 3.” vanno aggiunte le parole “Il contributo per tali opere non
può essere superiore al 40% del contributo destinato alle opere di riparazione
e rafforzamento locale e comunque nel complesso entro il limite massimo
stabilito all'art 3.”
- Abitazioni E = adeguamento fino al max del 60% a secondo del livello di danno le percentuali di 70%, 55% e 65% cui al comma 10 dell’art. 3 dell’Ordinanza n.51/2012 e s.m.i. sono sostituite rispettivamente con 60%, 45% e 55%.
10. Il Prezzario Regionale, riferimento per i preventivi dei lavori di
riparazione “autorizzati” era già fuori mercato di circa un 30 - 40% alla sua
emissione. Oggi, con la prevista ripresa dell’edilizia i prezzi son aumentati
ulteriormente di circa il 20%, rendendo, in pratica, impossibile restare all’interno
delle cifre prefissate. Questi i problemi; anzi, alcuni dei problemi che, ad
oggi, non hanno ancora trovato soluzione.
Per questo Le rinnoviamo la richiesta di un incontro, da tenersi il prima
possibile, magari in
un Comune dell’area colpita in modo da esprimere, anche fisicamente, una
maggiore vicinanza alla popolazione e ai suoi problemi.
Certi di
una Sua disponibilità La ringraziamo anticipatamente.
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