Il
31 dicembre è scaduta la proroga della moratoria dei mutui sulle case inagibili
a causa del sisma di maggio 2012; i pagamenti stanno ripartendo e ciò
costituirà un altro macigno posto sul cammino del ritorno alla normalità.
Abbiamo
incontrato ABI l'altra mattina e quello che, in sostanza, è emerso è la
inconsistenza di una soluzione amministrativa al problema e l'urgenza di dare
allo stesso una soluzione politica.
In
pratica: l'unica chance per uscirne è una proroga regolamentata per legge, così
come era stato fatto subito dopo il sisma e come è stato chiesto (e concesso)
per i mutui dei Comuni all'interno del decreto “mille proroghe” appena varato.
Rinnoviamo quindi la richiesta al
Commissario Errani di incontrarci urgentemente, insieme ai Sindaci dei Comuni
colpiti, ABI e, perché no, i parlamentari Emiliani che dovranno porre con
forza, in Camera e Senato, questo tema.
Dato
che nel cratere non ci facciamo mancare nulla abbiamo però da affrontare
un'altra grana che sta emergendo prepotentemente: quella della scadenza del 31
gennaio per la presentazione delle “prenotazioni”, in sostanza la dichiarazione
che si vuole effettivamente riparare/ricostruire la propria casa danneggiata
dal sisma e che, se non lo si è fatto fino ad ora è per cause contingenti e non
per mancanza di volontà.
Una
cosa che sembrerebbe banale ma che ha mostrato, da numeri ancora ufficiosi, che
circa la metà degli aventi diritto al contributo per la ricostruzione non ha
ancora incaricato un tecnico di fiducia: il primo passo nel percorso per il
recupero della propria abitazione.
Riteniamo
che il Commissario e la struttura che lo supporta dovrebbero interrogarsi sui
motivi di ciò; attivarsi per organizzare, tramite i Comuni, incontri
informativi con quei cittadini colpiti dal sisma che, ad oggi, si sono mostrati
inattivi rispetto al problema, per conoscere le cause di questa inerzia ed
aiutarli ad uscirne; ma, soprattutto, ritornare sui propri passi circa lo
scandaloso ultimatum che esclude dal diritto al contributo quanti, entro la
data del 31 gennaio, non abbiano iniziato il percorso del MUDE o, appunto,
presentato la prenotazione.
Nei
momenti di ottimismo si auspicava che il terremoto potesse essere una
opportunità, invece che una disgrazia. Non facciamolo diventare una colpa.
di Sandro Romagnoli
Siamo o non siamo in stato di emergenza, quindi sottoposti a regime di straordinarietà? Due cose non capisco..... ai comuni la proroga mutui è stata concessa (grazie all'intervento della politica) senza difficoltà alcuna mentre nessun politico si è posto il problema dei mutui dei cittadini terremotati che ora si ritrovano a pagare le rate del medesimo nonostante l'inagibilità delle loro case......quali banche o quali funzionari accetteranno l'inviti di ABI alla massima flessibilità e sensibilità? C'è chi si è ritrovato la rata addebitata sul conto senza alcun preavviso......
RispondiEliminaPer contro vincolano l'ottenimento del contributo alla ricostruzione ad una scadenza...... io lo definirei negazione di un diritto! Anche in questo caso il silenzio della politica, soprattutto quella che esprime l'attuale maggioranza, è assordante ancorché vergognoso. Personalmente inviterei i sindaci a censire, non tanto quelli che la prenotazione l'han fatta, ma gli altri..... per capire perché il 50% degli aventi diritto non ha ancora fatto la prenotazione. ....i dati potrebbero spiegare molte cose ad oggi ancora negate..... o perlomeno non comprese, di questa ricostruzione tutt'altro che decollata.
Non è continuando ad imporre vincoli ai cittadini che si ricostruisce: istituzioni e cittadini devono lavorare assieme per sostenere la ripartenza del territorio e della comunità. Il contributo di tutti è fondamentale!
Lidia Corradini