giovedì 16 gennaio 2014

PRESTO.... CHE E' TARDI


Il 31 dicembre è scaduta la proroga della moratoria dei mutui sulle case inagibili a causa del sisma di maggio 2012; i pagamenti stanno ripartendo e ciò costituirà un altro macigno posto sul cammino del ritorno alla normalità.
Abbiamo incontrato ABI l'altra mattina e quello che, in sostanza, è emerso è la inconsistenza di una soluzione amministrativa al problema e l'urgenza di dare allo stesso una soluzione politica.
In pratica: l'unica chance per uscirne è una proroga regolamentata per legge, così come era stato fatto subito dopo il sisma e come è stato chiesto (e concesso) per i mutui dei Comuni all'interno del decreto “mille proroghe” appena varato.
Rinnoviamo quindi la richiesta al Commissario Errani di incontrarci urgentemente, insieme ai Sindaci dei Comuni colpiti, ABI e, perché no, i parlamentari Emiliani che dovranno porre con forza, in Camera e Senato, questo tema.
Dato che nel cratere non ci facciamo mancare nulla abbiamo però da affrontare un'altra grana che sta emergendo prepotentemente: quella della scadenza del 31 gennaio per la presentazione delle “prenotazioni”, in sostanza la dichiarazione che si vuole effettivamente riparare/ricostruire la propria casa danneggiata dal sisma e che, se non lo si è fatto fino ad ora è per cause contingenti e non per mancanza di volontà.
Una cosa che sembrerebbe banale ma che ha mostrato, da numeri ancora ufficiosi, che circa la metà degli aventi diritto al contributo per la ricostruzione non ha ancora incaricato un tecnico di fiducia: il primo passo nel percorso per il recupero della propria abitazione.
Riteniamo che il Commissario e la struttura che lo supporta dovrebbero interrogarsi sui motivi di ciò; attivarsi per organizzare, tramite i Comuni, incontri informativi con quei cittadini colpiti dal sisma che, ad oggi, si sono mostrati inattivi rispetto al problema, per conoscere le cause di questa inerzia ed aiutarli ad uscirne; ma, soprattutto, ritornare sui propri passi circa lo scandaloso ultimatum che esclude dal diritto al contributo quanti, entro la data del 31 gennaio, non abbiano iniziato il percorso del MUDE o, appunto, presentato la prenotazione.
Nei momenti di ottimismo si auspicava che il terremoto potesse essere una opportunità, invece che una disgrazia. Non facciamolo diventare una colpa.

di Sandro Romagnoli
 

1 commento:

  1. Siamo o non siamo in stato di emergenza, quindi sottoposti a regime di straordinarietà? Due cose non capisco..... ai comuni la proroga mutui è stata concessa (grazie all'intervento della politica) senza difficoltà alcuna mentre nessun politico si è posto il problema dei mutui dei cittadini terremotati che ora si ritrovano a pagare le rate del medesimo nonostante l'inagibilità delle loro case......quali banche o quali funzionari accetteranno l'inviti di ABI alla massima flessibilità e sensibilità? C'è chi si è ritrovato la rata addebitata sul conto senza alcun preavviso......
    Per contro vincolano l'ottenimento del contributo alla ricostruzione ad una scadenza...... io lo definirei negazione di un diritto! Anche in questo caso il silenzio della politica, soprattutto quella che esprime l'attuale maggioranza, è assordante ancorché vergognoso. Personalmente inviterei i sindaci a censire, non tanto quelli che la prenotazione l'han fatta, ma gli altri..... per capire perché il 50% degli aventi diritto non ha ancora fatto la prenotazione. ....i dati potrebbero spiegare molte cose ad oggi ancora negate..... o perlomeno non comprese, di questa ricostruzione tutt'altro che decollata.
    Non è continuando ad imporre vincoli ai cittadini che si ricostruisce: istituzioni e cittadini devono lavorare assieme per sostenere la ripartenza del territorio e della comunità. Il contributo di tutti è fondamentale!
    Lidia Corradini

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