I CITTADINI SI SONO VERAMENTE STUFATI DI ESSERE PRESI IN GIRO. Questa sarebbe l'estrema sintesi dell'assemblea svoltasi ieri, 9 novembre, a Medolla. C'erano agricoltori, imprenditori, residenti nei map, percettori dei cas, giornalisti. C'erano i vigili in divisa, all'esterno, e rappresentanti dell'Arma in borghese (all'interno). Mancavano quelli convinti di poter decidere della vita degli altri in virtù di una nomina. Come al solito. Potremmo raccontare dello stupore di quanti non avevano ancora avuto modo di leggere e riflettere approfonditamente sulla portata delle conseguenze dell'art 5 dell'ordinanza 119 “ammazza-ricostruzione”. Potremmo raccontare dell'indignazione di quanti, magari già in grave difficoltà prima del terremoto, son stati parcheggiati in scatole di plastica (per le quali, però, non debbono pagare le spese condominiali) , trattati alla stregua di una seccatura amministrativa e costretti a farsi economicamente carico degli errori (o delle furbate?) degli altri; magari a rate. Oppure della disperazione di chi, da sempre abituato a farcela da solo, facendo ricorso unicamente alla propria volontà e alle proprie risorse, si trova invischiato in uno schema di scadenze di tasse e tributi che, dopo una sospensione, tra meno di un mese ripartiranno come se nulla fosse; come se fosse vero che il territorio è tornato alla normalità. Ma queste cose è più di un anno che le raccontiamo; magari cambia il problema specifico, cambia il numero dell'ordinanza, ma la logica non è mai cambiata. Gli Emiliani la loro ricostruzione devono pagarsela da soli. Totò diceva che “è la somma che fa il totale”. Mbè, il totale ha ormai superato la capacità di sopportazione. Anche di quella degli emiliani. Intanto sarà Manifestazione; a Mirandola; nei primi giorni del mese prossimo. I nostri legali stanno valutando gli estremi per un ricorso al TAR sulla 119. E' possibile che, nel frattempo, movimenteremo la monotonia delle giornate in viale Aldo Moro - Bologna. Stay tuned.
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