mercoledì 3 ottobre 2012

La bufala dell'ordinanza n°29

Pubblichiamo il testo di una lettera inviata al Commissario Errani dai tenici dell'impresa Origami Costruzioni Vicenza, alla quale non è ovviamente seguita una risposta.
Spiega infatti in maniera chiara perchè l'ordinanza numero 29 è del tutto inadatta ad una zona rurale come l'Emilia. 



Oggetto: Richiesta modifica e valutazione contributo ai sensi dell’OCD n. 29 del 28/08/2012 del presidente Errani in qualità di Commissario delegato: “Criteri e modalità di assegnazione di contributi per la riparazione e il ripristino immediato di edifici ed unità immobiliari ad uso abitativo danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 e temporaneamente e parzialmente inagibili “

L’ordinanza in oggetto n. 29/2012 prevede per gli edifici con esito “B” e “C” da parte delle squadre AEDES un contributo massimo nella misura dell’80% del costo di riparazione danni e rafforzamento locale e comunque fino ad un tetto massimo parametrico di Euro 370.00 al mq .
Tale contributo è cosi nell’ordinanza n. 29/2012 scaglionato
• Euro 370.00 al mq fino a 120mq ad UI (unitità immobiliare)
• Euro 200,00 al mq da 120 fino a 20 mq ad UI (unità immobiliare)
• Euro 100.00 oltre ai 200mq
Quanto previsto è probabilmente ottimale per gli edifici in condominio composti da piu’ unità immobiliari ma il territorio dell’Emilia Romagna è caratterizzata da un rilevante numero di abitazioni rurali fortemente danneggiate e di rilevante superficie, generalmente non esistono abitazioni residenziali in campagna di una superficie minore di 400/500 mq.
Di conseguenza se fosse stato un condomino di 400/500mq ci sarebbero state circa 5/6 unità immobiliari mentre in campagna ci sono solo una unità residenziale con un contributo massimo notevolmente differente:
• condominio di 500.00mq di 6 appartamenti (contributo massimo 80%) Euro 185.000,00
• abitazione rurale di 500.00 mq di 1 appartamento (contributo massimo 80% Euro 90.000,00
Per quanto detto lo stesso fabbricato a parità di superfice potrà beneficiale di un contributo notevolmente diffferente, mente i lavori da eseguire saranno sicuramente uguali sennon superiori (viste le caratteristiche strutturali dei fabbricati rurali che richiedono lavori rilevanti alle strutture verticali ed agli orizzonamenti di piano);
Per quanto detto si chiede una modifica e/o un analisi attenti della situazione di cui sopra al fine di consentire l’attuazione di opere di messa in sicurezza effettive ed omogenee su tutto il patrimonio immobiliare della Regione Emilia Romangna danneggiato dal sisma del 20.05.2012 e 29.05.2012;
Certi di un vostro interessamento distinti salut


1 commento:

  1. CONTRIBUTO o INDENNIZZO. Nel primo caso, il contributo, si tratta di contributo pubblico, soldi pubblici e per questo bisogna andare a gara e oltre una certa soglia (mi sembra 4mln di euro) a gara europea. Nel secondo caso, l'indennizzo che è la soluzione scelta per l'aquila, i condomini e/o i consorzi scelgono in autonomia progettista e ditta esecutrice. Entrambe le scelte hanno i loro pro e contro. La prima ha il pregio di avere più controlli, è di fatto una gara pubblica, un rup e tutte le altre garanzie. Come difetto ha che i tempi si allungano, ci possono essere dei ricorsi...
    L'indennizzo ha come contro il fatto che fai scegliere ai condomini su materia che poco conoscono e facilita scambi sottorranei di denaro che non sono configurabili nemmeno come corruzione. Mi spiego: se una ditta paga un capo-condomino o un condomino per acquisire un lavoro (di fatto lo corrompe) per legge non c'è il reato di corruzione in quanto non appalto pubblico ma trattativa tra privati... questo genera un meccanismo pessimo per cui ci sono ditte che accaparrano lavori per poi darli in subappalto poco controllabili (e nell'edilizia con poco controllo si sa in mano a chi vanno a finire le cose).
    Il vantaggio dell'indennizzo è che la procedura di affidamento è tutta più veloce.
    Ora, dalla nostra esperienza, mi sembra che l'indennizzo sia preferibile con delle cautele che da noi non sono state prese, ovvero:
    - creazione da parte del commissario di una "white list" delle imprese dove i cittadini possano andare OBBLIGATORIAMENTE a scegliere. In questo modo si ha la garanzia di non pescare tra ditte poco pulite. In sintesi un albo delle ditte "certificate" pulite
    - stabilire un rapporto tra fatturato degli ultimi tre anni e numero massimo di lavori che si possono prendere. Si evita in questo modo che ditte che fatturano 1 milione prendano lavoro complessivi per 100 milioni
    - stesso discorso deve valere per i progettisti

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