domenica 27 gennaio 2013

I terremotati rovinano la gita elettorale di Monti


Oggi il Presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, è stato in visita prima, in occasione della Giornata della memoria, al campo di Fossoli, poi si è spostato a Concordia e infine a Mirandola. Non è venuto per esprimere nessuna vicinanza delle Istituzioni ai terremotati, ma, come dimostra lo show di Mirandola,  solo ad avviare la campagna elettorale: perso l'appeal del “tecnico infallibile” anche lui ora è costretto a scendere nell'arena elettorale. Il benvenuto per il premier del Governo simbolo della macelleria sociale, del Governo che voleva dare i terremotati in pasto alle assicurazioni private, del Governo che non ha concesso la no tax area ed è arrivato a pretendere l'Imu anche su case distrutte, non poteva essere diverso. Dal lancio di uova a Concordia, fino alle contestazioni a Mirandola, la gita elettorale di Monti è stata trasformata, e così doveva essere, in un lungo incubo. Nessun bagno di folla, nessuna stretta di mano, ma solo scorte, ingressi laterali e tutte le vie possibili per evitare il contatto con la gente, comportamento tipico di chi, inviso a molti, ha bisogno di situazioni  totalmente controllate per parlare del suo operato.
Durante il presidio di fronte al palazzetto dello sport  di Mirandola,dove tutto era allestito per il lancio di “Scelta civica”, abbiamo distribuito un volantino pretendendo da Mario Monti premier delle scuse per la totale insensibilità con cui ha gestito la “questione terremoto” (ma si sa, lui è un esperto di numeri, mica di umanità!). A Mario Monti candidato, che già sapevamo si sarebbe speso in sperticate difese del suo operato e promesse da capogiro, abbiamo chiesto di avere quel minimo di rispetto dovuto a chi è stato vittima di una tragedia: e invece ci ha subissato di spot elettorali e promesse che suonano del tutto false -pronunciate proprio da lui che ha avuto tutto il tempo e tutte le opportunità per intervenire davvero a favore dei terremotati e non l'ha fatto- nonché di costanti esaltazioni sull' “Italia che ce la fa da sè” (revival esteso de “l'Emilia ce la fa da sè”), smentite dalla dura realtà di crisi economica con cui conviviamo ogni giorno.
I terremotati emiliani sono ormai un appetibile boccone per ogni candidato, utili da sbandierare e strumentalizzare: come ha tentato di fare oggi uno sparuto gruppo di militanti del Pdl, che ha provato a inserirsi , bandiere alla mano, nel nostro presidio nel più vile e antico tentativo di strumentalizzarci.
Il Comitato è sicuramente trasversale ed aperto a tutti, ma nessuno di noi ha intenzione di tollerare che qualche lista tenti di appropriarsi della nostra lotta, che ha come punto fermo l'autorganizzazione e il protagonismo diretto dei terremotati.
Il Comitato SISMA.12 non è e non sarà funzionale a nessun partito politico, ma solo alle esigenze dei terremotati per garantire i diritti di una ricostruzione trasparente e partecipata dal basso. Come deciso nell'assemblea del 26 Gennaio a Medolla, se non avremo, a breve, una risposta concreta con la modifica dell'impianto delle ordinanze secondo le nuove indicazioni del contributo totale alla ricostruzione, ricorderemo ad Errani e agli altri, con una manifestazione a Bologna poco prima delle elezioni, che il tempo delle chiacchere è finito. 

Non vogliamo più subire le vostre ordinanze, vogliamo riappropriarci delle nostre case 
100% legge subito 

Qui il link del report dell'assemblea di Sisma.12 a medolla, 26 gennaio

Video:
Monti  contestato a Concordia




scintille tra terremotati sisma.12 e gruppo Pdl a Mirandola, durante il presidio contro Monti:


dentro il palazzetto dello sport di Mirandola, contestato Monti anche durante il comizio elettorale



REPORT dell'assemblea dei terremotati di sisma.12 del 26 Gennaio a Medolla


Medolla 26 Gennaio assemblea dei terremotati di sisma.12

Undicesima assemblea del comitato, la prima dopo l’annuncio di Errani che il governo ci aveva riconosciuto il 100%,cioè la copertura integrale dei costi di ricostruzione e non più l’odioso 80%partorito nelle ordinaze del commissario.
L’assemblea ha evidenziato che:
1-l’emendamendo passato al senato e poi alla camera non è altro che una dichiarazione di intendi,quindi nulla di definito e tangibile
2-ad oggi le uniche ordinanze in vigore sono quelle che ci riconoscono solo l’80% rimane quindi l’ostativa del 20%.della serie chi non ha il 20% in anticipo non può accedere al contributo
3-le nuove ordinanze promesse pubblicamente da Errani non sono ancora uscite
4-i termini entro cui presentare la richiesta del contributo non sono congrui
5- le banche ancora non accettono richieste di contributo in quando sembra non ci siano ancora garanzie dallo stato.Quindi ancora niente soldi(Errani prima di Natale ci ha garantito:il 10 gennaio saranno disponibili i soldi)promesse del presidente ancora disattese dalla realtà.
L’assemblea
ha deciso per votazione unanime di inviare una lettera aperta la commissario e alla stampa dove chiediamo che entro 10gg ci sia una ordinanza che rimuova la dicitura80% e la sostituisca con INTEGRALMENTE che significa 100%.
L’assemblea Ha inoltra indetto una manifestazione dei terremotati a Bologna una settimana prima delle elezioni,Manifestazione che ha lo scopo di riportare i bisogni dei terremotati all’attenzione del paese e del commissario Errani. E qualora la lettera aperta non abbia stimolato il commissario porteremmo le richieste di cui sopra personalmente in Regione.

Comitato Sisma.12

COMUNICATO STAMPA: sul 100%

Apprendiamo con soddisfazione, e sorpresa, la notizia del voto in Senato che porta al 100% il rimborso dei costi di ricostruzione per le prime case danneggiate dal sisma.
Soddisfazione perchè vediamo confermato che non siamo fuori dalla realtà, come qualcuno ha sostenuto nei mesi passati quando rivendicavamo il 100% come primo passo verso una ricostruzione efficace. Sorpresa in quanto quelli che, in questi mesi, hanno teorizzato l’80% come traguardo massimo ottenibile, ora affermino che per ricostruire serve il 100%, contraddicendo tutti i proclami fatti che parlavano di una ricostruzione veloce, di una macchina operativa perfetta e di risorse certe e sufficienti.
Certo il primo pensiero è che siamo in campagna elettorale, momento in cui, a caccia di voti, si fanno promesse di ogni tipo.
Per cui riteniamo che questo iter parlamentare debba essere concretizzato al più presto (con anche il passaggio alla Camera prima del termine della legislatura) in modo da dissipare tutti i dubbi derivanti da mesi di promesse non mantenute e dichiarazioni d’intenti cadute nel vuoto.
Il voto del Senato rappresenta comunque una svolta concettuale importante; rimane irrisolto il problema della insufficienza dei fondi a disposizione e, a questo punto, la incongruenza con molte delle ordinanze regionali, impostate sul sistema del rimborso all'80% .Quindi la battaglia non è ancora finita, dobbiamo ancora fare un ultimo sforzo per concretizzare le richieste fatte in questi mesi (quando eravamo gli unici a parlare di 100%) e far sì che la ricostruzione possa effettivamente partire.


DOMANI ALLE 16.30 AL PALAZZETTO IN OCCASIONE DELLA VISITA DI MONTI A MIRANDOLA E POI IL 15 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE IN REGIONE



Comitato SISMA.12 - Ricostruire la Bassa dal basso

domenica 6 gennaio 2013

Dopo il corteo del 24 Novembre, finalmente anche i sindaci ricordano ad Errani che non va tutto bene!


Il fronte Errani perde pezzi. Sono lontani i tempi in cui Errani affermava, riscuotendo un discreto successo, che l'aver ottenuto una contribuzione FINO all'80% per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto, era una grande vittoria.
Il fronte perde pezzi forse perchè i Sindaci, più a contatto coi cittadini che con le segreterie regionali e nazionali di Pd e Pdl e poco interessati a difendere senza se e senza ma l'operato del governo Monti, si sono resi conto che i Comuni sono impossibilitati a fare fronte sia all'emergenza di dare un tetto nel breve periodo a chi non ha più una casa, ma soprattutto a ricostruire, strangolati dal patto di stabilità e dai tagli e di fronte alla necessità di fare fronte alle numerosissime famiglie che quel 20% di differenza non possono assolutamente permetterselo. 
La pomposa e trionfante propaganda di Errani si sta dimostrando sempre di più, anche grazie ad opera di Sindaci e cittadini che hanno deciso di squarciare il velo di falsità, faziosità e mistificazione , una gigantesca costruzione mediatica.
Il sindaco di Finale Emilia concludeva così, poco tempo fa, un potentissimo comunicato stampa:
La svolta deve essere epocale o noi non saremo più in grado di tenere, non potremo più essere rappresentanti di un Stato che non si accorge di queste cose, di uno Stato che costringe noi sindaci a dover scendere in piazza e minacciare di togliersi quella fascia tricolore che tanto amiamo e che rappresenta la nostra comunità. Una comunità che ha solo bisogno di risposte semplici, precise e spesso logiche. Non di regali ne di elemosina” dopo aver affermato che il Comune di Finale, chiede, anzi URLA al Governo di ridurre il livello delle tasse dopo aver preso atto della difficoltà dei Comuni di erogare servizi. 
Poco dopo gli ha fatto eco il sindaco di Bondeno e poi il sindaco di Novi con uscite pubbliche e interviste tutte dello stesso tono.
I Sindaci hanno sicuramente esitato, ma non hanno potuto e non potranno ignorare le 1200 persone scese in piazza in 24 Novembre a Mirandola per chiedere il 100% per la ricostruzione e un processo decisionale trasparente e veramente partecipativo,né tantomeno il crescente livello di malcontento che si sta diffondendo. Forse tutto questo poteva essere evitato, a noi e ora ai Sindaci, se si fosse deciso fin da subito di collaborare direttamente coi cittadini, di ascoltarli, di ragionare e avviare insieme un piano di ricostruzione declinato in base alle reali esigenze della popolazione e non a quelle delle banche o di qualche speculatore e neppure in base al “buon senso” di qualche burocrate che non ha idea di quali siano i problemi reali.
Il “noi l'avevamo detto” fin dall'inizio è antipatico sicuramente, ma qui ci sta tutto, anche se non ci interessa prenderci il merito di nulla, ma che si avvii semplicemente un serio, trasparente, partecipato processo di ricostruzione che garantisca A TUTTI, come dice la nostra Costituzione, un tetto sulla testa. Ci piace pensare che i nostri primi cittadini siano in buona fede e non che stiano semplicemente avviando la campagna elettorale e ci piace immaginarci un fronte compatto di cittadini e sindaci che va a battere alla porta di Errani e del Parlamento per ricordare loro che, in teoria, devono rappresentare noi e i nostri problemi e non le banche e gli speculatori. Noi ci stiamo già muovendo da tempo, ora i Sindaci, dai comunicati, passino ai fatti. La regione ha preso un chiaro impegno con noi: ricordiamo loro, compatti e determinati, che nemmeno un terremotato deve rimanere senza casa.