giovedì 6 febbraio 2014

Il terremotato ha sempre ragione. (Vasco Errani, 13 maggio 2013)





Ieri abbiamo letto la lettera, un po' piccata, che il Commissario - Presidente Vasco Errani ha scritto al direttore del Fatto, magnificando il lavoro svolto da lui e dal suo staff con la ricostruzione post terremoto del maggio 2012 , e diverse argomentazioni ci sono suonate un po' stonate.

A noi, che nel cratere ci abitiamo, sembrava di ricordare che gli edifici pubblici provvisori (scuole e municipi) fossero stati costruiti prevalentemente con i 567 milioni di euro concessi dalla Comunità Europea e con le donazioni dei privati.

E costruire coi soldi degli altri è piuttosto semplice.

Poi si può continuare a fare il paragone con la gestione de L'Aquila, e sicuramente fa comodo il confronto con una gestione pessima per brillare in efficienza.
Insomma: piace vincere facile.

Ma, a questo punto, i delinquenti bisognava mandarli in galera e non contribuire a ridargli agibilità politica.


E siamo un po' stufi di continuare a sentire 'sta storia che subito dopo il sisma c'erano 41000 lavoratori in cassa integrazione ed ora son solo 3000, per far vedere che l'economia è ripartita.

Dopo il terremoto c'è stato un periodo di stop praticamente in tutte le aziende, per svolgere i controlli alle strutture; controlli che, giustamente, non son durati un giorno. Poi, man mano che i capannoni risultavano sicuri, è ripartita l'attività; e quelli che avevano i capannoni danneggiati hanno delocalizzato, o ci hanno messo i soldi loro o delle assicurazioni per ripartire. O hanno chiuso.

Nel frattempo si son persi 4800 posti di lavoro secchi; di cui 2779 nel solo “cratere” (inchiesta IRES).

E non parliamo delle ricadute economiche su artigiani, commercianti e partite iva.


Manca una legge nazionale sulle emergenze; è vero. Noi di SISMA.12 l'abbiamo evidenziato subito, come da subito abbiamo evidenziato l'obbrobrio che il DL 59 del Governo Monti voleva inserire nella legislazione italiana.

Ora ne parlano in tanti, struttura commissariale in testa, anche per evidenziare da quali premesse siamo partiti , ma non eravamo noi che appoggiavamo quel governo.


E non torniamo sulla ricostruzione che non decolla a causa della burocrazia che, qui, non è più solo “regole” ma una sovrabbondanza, un trionfo, una esagerazione di ordinanze che vanno a modificare le ordinanze precedenti.

O su una fiscalità di vantaggio che non è stata ancora presa in considerazione per questo territorio.

O come lo stop alla ripartenza dei mutui sugli edifici inagibili a causa del terremoto chiesto a gran voce anche dai sindaci e che non è ancora stato minimamente affrontato, mentre le banche hanno tranquillamente ricominciato coi prelievi dai conti correnti dei cittadini.


Insomma: la macchina commissariale ha lavorato bene, ma solo sulle proprie priorità e, purtroppo, queste ci sembra non corrispondano alle priorità del territorio e dei cittadini terremotati che ci abitano. E, certi discorsi, non li consideriamo solo un insulto alla verità ma anche un insulto alla nostra intelligenza.

Nessun commento:

Posta un commento