venerdì 14 dicembre 2012

Pretendiamo un processo decisionale trasparente e partecipato!!


I "nostri rappresentanti" per caso hanno deciso di escludere i terremotati dai loro piani di ricostruzione?.
Eh già, per progettare il nostro futuro bisogna essere preparati, conoscere la materia, e a tal proposito, di recente, per evitare di distrarsi dal progettare il nostro futuro, gli organizzatori di un convegno sulla ricostruzione a Modena che ha visto la partecipazione anche di Errani, della Camusso e di Confindustria, hanno impedito l'ingresso alla sala al Comitato Sisma.12, nonostante si richiedesse solo un confronto.
E oggi veniamo a sapere, e per vie traverse, che in Regione hanno deciso di approvare una legge riguardante la ricostruzione entro la fine dell'anno. Di questo processo decisionale non sapevamo nulla né noi né larga parte della base dei partiti che siedono nel Consiglio Regionale, di maggioranza e di opposizione. Un progetto di legge che di fatto riconferma tutte le direttive emanate dal governo sulle linee guida della ricostruzione, dal finanziamento fino all'80% alla riconferma del contributo anziché dell'indennizzo. 
Un progetto di legge che presenta carenze strutturali fin dall'elencazione degli scopi: non pone infatti, tra le finalità, quello di garantire il diritto alla ricostruzione anche per chi non ha soldi e che, anzi, introduce, contro i soggetti più deboli, la possibilità di perdita del contributo e perfino della casa.
 Avevamo auspicato già in molti nostri comunicati che si potesse avviare un processo di ricostruzione partecipato e democratico, aperto alle osservazioni della cittadinanza e declinato rispetto ai bisogni reali della popolazione terremotata. Oggi ci troviamo invece a domandarci a che gioco stanno giocando i partiti e a chiederci se vale ancora, o no, quella elementare norma democratica che vuole i consiglieri regionali investiti di una responsabilità di rappresentanza dei cittadini, e quindi di una certa permeabilità a proposte e miglioramenti, o se invece ormai i consiglieri siano responsabili solo di fronte alle linee guida nazionali dei propri partiti e agli interessi delle banche. Come avremmo fatto, infatti, a organizzarci per progettare e proporre emendamenti alla legge attraverso i canali istituzionali di protesta, senza sapere neppure dell'esistenza della legge in discussione? E visti i tempi di approvazione siamo costretti a fare le corse: a questo ci ha ridotto un processo decisionale del tutto opaco. 
Visto che il problema siamo noi e le nostre case, riteniamo che non abbia nessun senso continuare a vederci come un' ostativa al disegno di ricostruzione: ce ne duole, noi non vorremo importunarli, ma purtroppo c'è capitato di essere terremotati e ,che sfiga, pure Emiliani. Certo sarebbe meglio seguire le loro indicazioni, andare via da qui e o regalare tutto alle banche.
Le banche? Perchè tiriamo in ballo le banche che fanno tanto bene alla politica?
Siamo sempre i soliti guastafeste!!
Il piano per la ricostruzione è chiaro:deve garantire degli utili ma a chi? Guarda caso proprio alle banche, che se mai sarà messo a punto il protocollo di recupero di imposta, presteranno i soldi della cassa recupero e prestiti allo stato a tasso da usura, e alle mafie, visto che sono poche le imprese che hanno i mezzi per ottenere il Soa e che possono permettersi di aspettare anni e anni per avere i lavori pagati, vista la lentezza che si sta dimostrando nel far girare i fondi.
E i terremotati ? Non si spiegano, Errani e Co, come mai abbiamo tutta questa voglia di "disturbali" con le nostre lamentele, mentre loro si occupano di PROGETTARE IL FUTURO DOPO IL TERREMOTO , per le banche alla faccia nostra.
Certo non ci fossero i terremotati sarebbe proprio una grande occasione per l’Emilia! Come dice Errani "Dalla ricostruzione usciremo più forti”, perchè i terremotati costano e tolgono spazio a gas e autostrade, ghiotte occasioni di profitto.
Effettivamente, visto che la deportazione è troppo costosa e ci sono vincolo di bilancio in Costituzione e Fiscal Compact da rispettare, forse è meno oneroso esasperarci prendendoci per FAME?
Perchè se così non fosse, se davvero interessano i terremotati e non il profitto, come mai devono decidere altri sulle nostre teste? Come mai non ci fanno partecipare attivamente alla costruzione della ricostruzione?
Speriamo che, con questo testo, invece di suscitare una levata di scudi, si riesca ad attivare un percorso virtuoso di democrazia attiva, trasparente e partecipata e chiediamo a quei pochi partiti che si sono dichiarati davvero vicini ai bisogni dei terremotati di dare seguito pratico alle dichiarazioni avviando un percorso condiviso con la cittadinanza di modifica del testo di legge sulla ricostruzione e di segnalarci sempre, d'ora in poi, ogni iniziativa legislativa, schierandosi chiaramente contro questa totale esclusione dei terremotati da ogni possibilità di partecipazione.

Le aule decisionali sono luoghi di rappresentanza, non luoghi chiusi di potere!

Comitato sisma.12

INVITIAMO TUTTI A NON MANCARE, IL 18 DICEMBRE, A BOLOGNA, giorno in cui discuteranno la legge

https://www.facebook.com/events/569891193028020/?ref=notif&notif_t=plan_user_invited

Nessun commento:

Posta un commento