martedì 4 dicembre 2012

Ginepraio di calcoli e incognite - E Pesante




Da Gazzetta di Modena 3 dic 2012 - di Francesco Dondi


Ecco l'ordinanza sulle "E pesanti" Ginepraio di calcoli e incognite
Le case gravemente danneggiate suddivise in tre livelli di rischio. Contributo massimo:1450 euro
L'esperto: «C'è la possibilità di essere declassati e costi altissimi non rimborsabili per i proprietari»

Fino a 1450 euro, destinati eventualmente a salire per ogni miglioria, per gli edifici classificati
come "E pesanti". E la sintesi dell'ordinanza attesa entro domani. Come in tutte le altre ci sono vari livelli di rimborso in questo caso però ancora più complessi. Perché la Regione chiederà ai tecnici di periziare gli edifici e attraverso un calcolo decretare la classe di rischio della struttura. Caso paradossale, ma non escludibile a priori: strutture finora considerate E dalle schede Aedes potrebbero anche tornare in A. così come prevede una simulazione dell'ordinanza. Stando al concreto, però, le "E pesanti" verranno ulteriormente suddivise in "danno significativo", "danno grave" e" danno gravissimo" a cui sarà collegato il "livello operativo" che certificherà il rimborso. In caso di livello E fino a 120 metri quadrati si otterranno 1000 euro, che calano a 800 tra 121 e 200 metti e ulteriormente a 700 oltre i200 metri quadrati. Con il livello E2 arriveranno 1250 euro fino a 120 metri quadrati, 1000 nella fascia intermedia e 850 oltre i 200 metri quadrati. Il livello E garantirà 1450 euro fino a 120 metri quadrati, 1200 nella fascia 121-200 e 1000 oltre i 200 metri quadrati. Viene poi considerato un livello E0, che si rifà alle ordinanze 51 e 73, che prevede un massimo di 800 curò' fino a 120 metri che poi calano a 650 e 550 euro con le altre due fasce.
Ci saranno poi incrementi per ogni caso particolare: 40% per gli edifici di interesse culturale, 10% per l'efficientamento energetico oltre il 30% rispetto ai consumi medi dell'anno precedente, 15% per chi arriverà in classe energetica A, fino al 15% per chi ha case in zone a rischio liquefazione e 10% per ubicazioni disagiate. Le spese tecniche, come sempre, sono computate al 10% mentre nei rimborsi rientrano anche le pertinenze. Riceveranno il SO% del contributo anche le unità immobiliari inagibili che non erano abitazione principale ma che fanno parte di un edificio che ospita abitazioni principali. Stesso rimborso (50%) anche per gli edifici residenziali comprendenti solo unità immobiliari inagibili non destinate ad abitazione principale o attività produttiva in esercizio. Chi ricostruirà case sfitte con i soldi dei contributi sarà obbligato ad affittarle entro sei mesi dalla chiusura del cantiere e per almeno quattro anni. Paolo Bianco di "Asso Ingegneri e Architetti" analizza la bozza. «Ha del surreale - dice - In pratica, in termini impliciti, c'è scritto che secondo l'algoritmo che si sono inventati un'inagibilità E potrebbe risultare addirittura una A; cioè completamente agibile. Sembra uno scherzo, ma non è così. La scadenza della presentazione delle domande al 30 marzo è insensata: le valutazioni tecnico-analitiche preliminari per capire in che livello operativo ci si trova sono lunghissime e costose. Pertanto, per i fabbricato più danneggiati le operazioni di rilievo necessarie per poter procedere alle verifiche preliminari richiedono interventi preventivi di messa in sicurezza i cui costi, altissimi, non sono contemplati e quindi restano a carico del cittadino. Espongono, inoltre, inutilmente a pericoli tecnici e imprese, costretti a misurazioni sul campo in strutture pericolanti. Restando sull'aspetto economico: le spese tecniche sono ammesse sempre al 10%. Ma nel passare da tipologia B a tipologia E il lavoro tecnico e le competenze cambiano sensibili: lente. In questo modo a quelli più colpiti toccherà un maggior esborso anche in termini di spese tecniche. Senza scordare, infine, come la discrezionalità lasciata all'amministrazione di prendere in carico la pratica: non si conta la data di inserimento nel sistema Mude, ma il momento in cui i tecnici la scaricano. E anti-costituzionale». Dubbi, infine, sull'applicazione della SOA, la certificazione che aveva già fatto discutere. Era necessaria per interventi superiori ai 150 mila euro (B e C), così come viene richiesta per le E leggere oltre i 252mila curo. Per le E pesanti si arriva a pretenderla solo per cantieri superiori ai 500mila euro. «E un controsenso - dice Bianco - Per le B e le C serviranno imprese di serie A già per importi ridotti, nelle E pesanti, invece, la soglia è molto alta, aprendo la possibilità a tante aziende non strutturale di
effettuare interventi sotto i 500mila curo».

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